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L'email è più viva che mai: come, dove e perchè l'email marketing continua ad essere una scelta vincente

L'email è più viva che mai: come, dove e perchè l'email marketing continua ad essere una scelta vincente

Pensavate che l'email fosse andata in pensione? Decisamente no. Nell'era dei social media e delle app di messaggistica istantanea, l'email ha ancora un ruolo rilevante. Infatti, nonostante l'evoluzione dei canali digitali è uno strumento fondamentale per raggiungere il pubblico, fidelizzare e promuovere contenuti. Approfondiamo questi aspetti nel seguente articolo e comprendiamo meglio il fenomeno.

1. Una "killer app" intramontabile

Rendiamola semplice: se l'email marketing fosse una rockstar, sarebbe la più longeva sul palco… Dimostra di essere uno strumento cruciale per le piccole e medie imprese in Italia, con l'81% delle PMI che lo utilizza per raggiungere i propri clienti.

Non solo: circa il 60% delle email viene letto quotidianamente su dispositivi mobili, evidenziando l'importanza di adottare un design responsive, e il 99% degli utenti controlla la propria casella di posta almeno una volta al giorno. Solo questi pochi numeri dimostrano come l'email marketing sia ancora essenziale per il successo delle strategie di comunicazione.

Ma per quale ragione? Continua ad essere efficace proprio grazie alla sua capacità di raggiungere direttamente i consumatori in modo personalizzato e mirato. Le campagne di e-mail marketing permettono alle aziende di segmentare il pubblico e inviare messaggi rilevanti che possono aumentare il tasso di apertura e di conversione - le email mirate superano i social media in termini di engagement e vendite -, e offrono resa sull'investimento (ROI) tra i più alti nel marketing digitale, circa $36 per ogni $1 speso, questo grazie ai costi contenuti e alla possibilità di tracciare e analizzare risultati in tempo reale. 

Un punto di forza è dato dal focus sui contenuti autentici e strategie come email personalizzate basate sul comportamento, e soprattutto da metodi che rispettano la privacy. E non dimentichiamo che email con video, sondaggi e CTA dinamiche migliorano il coinvolgimento.

L'email ha un vantaggio unico: è universale, e per questo mantiene la più alta percentuale di uso. Non richiede l'installazione di app specifiche o la creazione di account su piattaforme particolari. Tutti possiedono un indirizzo email, e proprio questo lo rende uno strumento di comunicazione accessibile. 

Molte persone preferiscono ricevere proprio con questo speciale veicolo aggiornamenti di loro interesse, perché possono organizzare le informazioni in modo strutturato e accedervi in qualsiasi momento. Inoltre, offre un controllo maggiore rispetto ai social media, dove gli algoritmi decidono quali contenuti mostrare.

2. Migrazione degli influencer verso piattaforme a pagamento

La domanda che sorge spontanea è: "ma la mail è roba vecchia oppure non abbiamo touchpoint più freschi?".

In realtà negli ultimi anni, molti influencer e creator hanno dedicato attenzione ad alternative ai social media per monetizzare i propri contenuti. Un fenomeno in parte dettato dai frequenti cambi negli algoritmi che possono variare la visibilità, ma anche da entrate pubblicitarie insufficienti, necessità di investire in ADS, reach basse e bisogno di gestire più autonomamente le proprie risorse individuali.

Si preferiscono così modelli di abbonamento diretto, che permettono ai creator di guadagnare immediatamente dai loro fan. Questo non solo fornisce una fonte di entrate più prevedibile, ma permette anche ai creator stessi di avere un contatto più personale con il pubblico, un maggior controllo sui contenuti così come sulla proprietà intellettuale. Il tutto senza dipendere da algoritmi esterni.

E proprio per questo molti stanno migrando verso piattaforme a pagamento come Substack e Patreon! Conosciamole meglio.

3. Substack

È la risposta alla domanda "E se gli scrittori potessero essere pagati direttamente dai loro lettori?". Fondata nel 2017 da Chris Best, Jairaj Sethi e Hamish McKenzie, è una piattaforma per newsletter, articoli, e post di blog, che offre la possibilità di monetizzare i contenuti tramite abbonamenti diretti e donazioni, evitando di dipendere da pubblicità o algoritmi - Substack trattiene una percentuale delle entrate. 

I lettori possono iscriversi alle newsletter, alcune delle quali sono gratuite, ed è possibile interagire attraverso commenti e risposte, costruendo una comunità attorno ai singoli contenuti.

La stessa recentemente ha ampliato le sue funzionalità includendo supporto per podcast, video e discussioni. Oggi è riconosciuta come una delle principali piattaforme per il content marketing indipendente ed è utilizzata da autori famosi e media alternativi.

4. Patreon

Fondato nel 2013 da Jack Conte e Sam Yam, anche Patreon è nata per aiutare i creatori di contenuti a guadagnare direttamente dai loro fan. La piattaforma è cresciuta rapidamente, diventando un punto di riferimento anche per artisti, YouTuber, podcaster e altri.

I fan, chiamati "patron", possono scegliere tra vari livelli di abbonamento mensile, ciascuno con benefici diversi, come contenuti riservati ai membri e comunicazione diretta tra creatori e fan, e premi come merchandise o contenuti digitali. Inoltre, la piattaforma fornisce strumenti di analisi per monitorare la crescita e le entrate - naturalmente anche Patreon trattiene una percentuale.

5. Differenze

6. Cosa ci ricorda tutto questo? Medium 

Fondata nel 2012 da Evan Williams, co-fondatore di Twitter, si distingue per il suo focus sulla qualità dei contenuti e l'esperienza di lettura. A differenza di Substack e di Patreon, Medium offre un modello ibrido: i creatori possono pubblicare articoli e storie su una vasta gamma di argomenti, ed è offerto un programma di partnership che consente agli autori di guadagnare in base all'engagement dei lettori, misurato attraverso il tempo di lettura.

Inoltre, la piattaforma promuove un ambiente di interazione e discussione, con funzionalità che permettono ai lettori di evidenziare passaggi, commentare e condividere. Una soluzione versatile per chi desidera pubblicare contenuti di qualità e costruire una community appassionata.

Conclusioni?

Possiamo dedurre così che oggi: 

Il contenuto è ancora il re (ma non più gratuito) e l'email rimane la regina (almeno come punto di contatto iniziale).

Quindi? L'email è ancora qui a tenerci compagnia e a fare da pilastro nella comunicazione digitale. Altro? Sì, se si vuole collaborare con influencer e creator bisogna tenere d’occhio non più (o non solo) i followers e i loro social, ma bisogna anche osservare come interagiscono con le loro comunità fidelizzate su piattaforme come Patreon, Substack e attraverso le loro Newsletter personali!

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