Gli auguri di Natale. Queste poche parole sono in grado di scaldare i cuori, ma anche di tirare fuori lo spirito del Grinch in molti creativi e professionisti del marketing, perché se è vero che questa festività rende tutti più buoni, è altrettanto vero che il proliferare di messaggi rischia di renderli tutti piatti e indistinguibili vanificando di fatto gli sforzi delle aziende.
E quindi? Si liquida la festa con due righe standard da inviare a clienti e partner o vale la pena accettare la sfida e preparare un campagna di comunicazione per il Natale 2016?
Qui in Domino abbiamo un debole per lo spirito natalizio e le nostre esperienze nel "settore" ci hanno portato ad identificare gli obiettivi e le caratteristiche di questa tipologia di campagne sia nel b2b che nel b2c.
Nessuna (o quasi) azienda che lavori nel b2b può davvero esimersi dal rispettare il rituale degli auguri a dipendenti, clienti e fornitori. Ma al di là dell'aspetto formale e più "romantico", quali sono i vantaggi di realizzare un pensiero d'auguri degno di nota.
Riallacciare i vecchi contatti: il Natale è l'occasione perfetta per riattivare relazioni ormai sopite da tempo e aggiornare clienti e partner sulle novità accadute in azienda. Un esempio? Per Ariston Thermo ci è stato chiesto di realizzare un biglietto di auguri (digitale e cartaceo) che raccontasse gli obiettivi di sostenibilità dell'azienda.
In questo caso la versione cartacea anticipava il concept della landing page animata, dove muovendo la polaroid il paesaggio invernale tornava verde e rigoglioso mettendo al centro la "casa Ariston" come a simboleggiare l'intervento positivo sull'ambiente che i prodotti del brand mirano ad ottenere.
Fare team building: coinvolgere i dipendenti nell'organizzazione di un'attività natalizia è un'ottima occasione per creare interazione fuori dai classici contesti aziendali, conoscersi meglio e dare vita nuove sinergie (se arrivi in fondo al post ti mostriamo un esempio che ci riguarda da vicino). Il team building è un buon investimento e lo dice anche Forbes.
Far sentire i fornitori parte della squadra: da loro spesso dipende una parte importante del lavoro, in grado a volte di determinare il successo di un progetto, ma nella frenesia quotidiana sono poche le opportunità di sentirsi un unico team, per questo il Natale rappresenta una buona occasione in ambito b2b per ringraziare i propri fornitori e partire con lo spirito giusto (quello natalizio) per un nuovo anno di lavoro insieme.
Quando si parla di b2c è ancor più naturale pensare all'opportunità di creare una campagna di comunicazione Natale, dai grandi spot della Coca-Cola (che hanno trasformato addirittura i colori di Santa Claus, fino ad allora di verde vestito) alle iniziative più disruptive come quella di Harvey Nichols, un'esclusiva catena di negozi, che insegna come evitare le imbarazzanti Gift Face durante l'apertura dei regali, ovviamente acquistando un dono presso i loro store non ce ne sarebbe stato bisogno.
Il video della campagna ha ottenuto oltre le 141 mila visualizzazioni su You Tube 2,7 milioni su Facebook, con oltre 1800 comment e 13 mila reaction. Numeri interessanti se si considera che i principali obiettivi di queste iniziative sono proprio l'engagement sui social network e il conseguente aumento dell'awareness del brand.
Abbiamo definito gli obiettivi e le opportunità di una campagna di auguri natalizi, ora viene il difficile: come renderla efficace e quali errori bisogna evitare?
Essere distintivi: il Natale è un'occasione che tutti colgono, farsi notare è una vera sfida (quasi come comprare il regalo alla suocera alle 18.00 della vigilia), ma essere distintivi, soprattutto nel b2c, è l'unico modo per emergere e rendere efficace l'investimento.
Un esempio virtuoso è quello di Innocent Drink, azienda produttrice di succhi di frutta, che sfrutta il suo stile di comunicazione giocoso per emergere nel competitivo mondo social. Qualche hanno fa con una sola infografica hanno ottenuto più di 3mila like e quasi 300 condivisioni; nell'immagine appare solo un piccolo logo, ma il modo di raccontare la "curva di eccitazione per il Natale" descrive lo stile del brand in modo efficace, dimostrando che con una buona idea si può creare una piccola campagna natalizia anche in tempi stretti.
Essere in linea con il brand: distintivi sì, ma in linea con i valori dell'azienda, questo sottile equilibrio non deve mai venir meno. Il rischio di cercare di essere originali a tutti i costi è quello di essere completamente sconnessi dal proprio stile di comunicazione, creando disorientamento nei clienti e nei partner. Se negli anni si è mantenuto un tono di voce professionale, il Natale non è l'occasione per trasformasi nella pagina Facebook di Ceres (anche se i loro numeri sono una bella tentazione).
Proprio per questo negli auguri che abbiamo realizzato per il Jeep Owner Group, il gruppo di possessori e appassionati di auto del brand, abbiamo scelto di utilizzare elementi distintivi che ogni Jeepers sente anche suoi (qui il minivideo su Facebook).
Il prodotto è un mezzo, non il protagonista: quando l'obiettivo è l'awareness puntare tutto sul prodotto potrebbe rivelarsi una scelta poco efficace. Questo non significa che vada necessariamente nascosto, ma piuttosto essere un attore non protagonista di una storia avvincente. Come nel caso della campagna Cadbury, famosa azienda inglese produttrice di cioccolata, che per il Natale 2015 ha dato vita ad un calendario dell'avvento molto speciale, 24 camion in giro per l'Inghilterra pronti ad "aprire le porte" ad una località diversa ogni giorno.
Il video ha raggiunto quasi 300 mila visualizzazioni su You Tube e 74 mila su Facebook.
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