Come dice Giulia, la nostra Project Manager, il “Grazie” è in una condizione particolare: è una delle prime parole che si insegnano ai bambini e, paradossalmente, è anche una delle prime parole di cui tante volte scordiamo il valore.
Eppure, il “Grazie” è tanto banale quanto necessario.
Significa apprezzare ciò che è stato fatto per te – anche in quelle situazioni in cui è scontato che quel lavoro, quella mansione, quell’esecuzione venga effettuata comunque.
Significa riconoscere il fatto che dietro quello schermo c’è stata una certa dose d’impegno, fatica, energia – una persona, insomma, non un programma. E come dice Rebecca della Scuola Holden, il “Grazie” ha senso di esistere proprio perché non siamo da soli.